Le barbatelle e il Banditone

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Le barbatelle e il Banditone

Ovvero divagazioni sull’avvenire

Il Banditone è qualcosa di più della pura geografia.

È  il luogo che in questi anni ha catalizzato i nostri progetti, le nostre gioie e anche le nostre sconfitte. Fin dal primo giorno in cui è nato Campotondo è stato per noi il qui e l’altrove.

Basta guardarsi intorno per capire che è un luogo speciale, abbraccia la Val d’Orcia e la Val d’Orcia l’abbraccia in uno scambio di biunivoca felicità.

E allora un paio di settimane fa ci siamo ricascati di nuovo e, come si fa con il primo amore, abbiamo riposto lì ancora una volta tutte le nostre speranze e aspettative per il futuro.

Abbiamo piantato un nuovo ettaro di vigna!

 

Nella nuova vigna c’è tanto sangiovese naturalmente, ma ci sono anche il colorino e lo chardonnay, a cui abbiamo riservato una posizione privilegiata su un versante della collina. I cloni sono stati scelti dopo un accurato studio del pedoclima con un’attenzione particolare ai suoli.

Le barbatelle, graziose e cariche di radici, sono arrivate direttamente dai vivai Rauscedo e sono state messe a dimora negli ultimi giorni di maggio. Hanno già ricevuto una pioggia benedetta che le ha dissetate e nutrite a dovere e ora crescono a vista d’occhio.

Le guardo e penso che chiunque abbia un briciolo di fiducia nel futuro dovrebbe piantare una vigna. Non c’è atto di fede più grande. Non solo sai che raccoglierai i primi grappoli dopo almeno quattro anni ma sai anche che l’uva che raccoglierai tra vent’anni sarà migliore di quella che raccoglierai tra cinque o tra dieci.

I primi anni, quelli che precedono la prima vendemmia, sono fondamentali perché si determina l’architettura della pianta, le si insegna a cavarsela da sola, per dirla fuor di metafora, ad autoregolarsi.

Non c’è praticamente nulla di certo, c’è un istinto, un flusso di cuore e testa che ti di dice quello che devi fare e che un giorno forse ti ricompenserà.

Quella che io definisco fiducia nel futuro, per altri è follia. Del resto, è solo una questione di prospettiva. 

 

Le soddisfazioni arrivano a intervalli, se si ha la pazienza di aspettare e solo se durante la strada si è saputo seminare qualcosa.

 

 

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